proiettori per applicazioni artistiche

Come debutto mondiale, il primo GoLux della nuova serie targato Goboservice non poteva ambire a un contesto urbano più pertinente e prestigioso per il proprio battesimo operativo: la “Ville Lumiere”. La Tour Eiffel, la cupola “des Invalides”, l’Arco di Trionfo e la Biblioteca Nazionale sono i quattro più importanti monumenti che hanno fatto involontariamente da sfondo alle incursioni autopromozionali di un controverso artista francese, John Hamon – il “viso sconosciuto più conosciuto della capitale” – come lo hanno ribattezzato i media, il cui sorriso enigmatico è divenuto negli ultimi tempi più famoso di quello della Gioconda.

Specie adesso che è stato proiettato con un potente e concentrato fascio di luce sui monumenti di Parigi. L’immagine generata dal Golux che il fotografo 34enne si è portato su e giù per i boulevard della metropoli insieme a un piccolo generatore elettrico, è rimbalzata poi sui social d’oltralpe alimentando dibattiti e polemiche e riuscendo così a centrare l’obiettivo del suo promotore: far parlare di sé.

Non si tratta di una iniziativa nuova. Hamon ha inaugurato la sua personalissima forma di Street art nel 2002 tappezzando compulsivamente la città con la foto utilizzata per la propria carta d’identità. Null’altro. Una provocazione bella e buona all’insegna dello slogan: “c’est la promotion qui fait l’artiste ou le degré zéro de l’art”. Una sera a settimana trascorsa in giro per attaccare tra i 50 e i 100 manifesti su recinzioni, cantieri, pareti e basamenti suscitando le più diverse reazioni: dal compiacimento alla critica feroce. Tutti parlavano di questo illustre sconosciuto mentre lui restava (e resta) in rigoroso silenzio continuando nella sua opera di diffusione comunicativa in 33 Paesi e 77 città con il semplice aiuto di un gruppo di amici.

Il tempo passa, la carta sbiadisce e la tecnica di proiezione evolve e così, si deve essere chiesto, perché non provare una versione 2.0 di questa forma di comunicazione visiva? Una ricerca su internet porta l’intuizione del giovane a fermarsi sul sito dell’azienda italiana. Compila il form sullo store Goboservice per l’acquisto di UN proiettore e UN gobo. I commerciali e i creativi si guardano perplessi mentre viene riprodotto al computer l’immagine da riportare poi sul vetro e si domandano chi sia il misterioso soggetto che verrà rappresentato.  In meno di 24 ore il prodotto è finito e viene spedito in Francia e così in un’umida nottata parigina, l’epigono di Batman comincia a sparare a distanza sui principali monumenti della città il proprio logo identitario con una rapidità che il precedente sistema da attacchino con carta e colla certamente non gli consentiva. Adesso gli basta avviare il generatore, premere il pulsante di accensione e mettere a fuoco l’immagine stabilendone la dimensione tramite il potente zoom manuale in dotazione. Pochi secondi e la nitida gigantografia di luce è vista da centinaia di persone. E poi via di nuovo in un altro punto della città per ripetere l’impresa generando anche involontarie situazioni comiche come quando – e siamo arrivati a metà giugno – telefona ai funzionari del “Palais de Tokio” per proporre una sua esposizione. Troppo tardi i funzionari si rendono conto che Hamon non voleva farla nel palazzo ma sul palazzo.

La grande facciata di vetro con vista sulla Senna è diventata d’un tratto la cornice luccicante del faccione soddisfatto dell’artista. Tutto questo grazie alla versatilità estrema del proiettore data dalla semplicità d’uso e dalla sua leggerezza. elementi che hanno consentito ad Hamon di muoversi velocemente da solo facendosi beffe non solo di obblighi, divieti e prescrizioni ma anche di ipotizzabili limiti tecnici degli edifici stessi. Come ad esempio la trama di ferro della Grande Torre. I responsabili della sicurezza avevano bollato come “fake” l’immagine fatta girare sui social della faccia che campeggiava al secondo livello in coincidenza della congiunzione dei pilastri. L’artista, che alimenta la sua fama tramite un voluto mix di provocazione e riserbo comunicativo ne prende atto e risponde con una seconda sfida informando per email che avrebbe ripetuto l’impresa postando questa volta un video della ripresa. Così è avvenuto, come verificabile sul sito jhonhamon.com e a questo punto, non senza una punta di imbarazzo, i vertici della Società di gestione, la “Sete”, si sono dovuti arrendere all’evidenza. Il fascio luminoso del Golux ha avuto ragione anche degli spazi vuoti dei tralicci riuscendo a marchiare col sorriso provocatorio di Hamon la torre più famosa di Francia.

Photo by John Hamon Projection

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