Sono questi gli ingredienti principali della rappresentazione luminosa realizzata da Goboservice per l’amministrazione comunale di Reggio Calabria in occasione della ricorrenza di San Valentino. I creativi dell’azienda hanno concepito per la festa degli innamorati una sintesi fra due simboli fortemente identitari della passione giovanile: il “Bacio” di Francesco Hayez e il celeberrimo Balcone di Verona.
Entrambi rimandano al legame senza tempo e romantico fra Romeo e Giulietta connotandolo però con richiami civili importanti. Le possibilità date dall’utilizzo di tre potenti proiettori Golux 1000 e dei gobos “full color” utilizzati e messi a disposizione gratuitamente per l’occasione, hanno consentito il breve esperimento durato una notte nel pieno rispetto delle antiche mura del Castello Aragonese di Reggio Calabria risalenti al quindicesimo secolo. Grazie all’utilizzo artistico della tecnologia luminosa declinata in versione 3D, per la prima volta nella storia i due amanti si sono potuti baciare in pubblico affacciati a quel balcone che mai li ospitò insieme, protetti dalla possente cortina merlata che già difese la città in occasione dei molteplici assalti della sua storia.
E mentre loro restavano immobili nella loro effusione, decine di ragazzi amplificavano quella passione con selfie e post sui social accompagnati dalle note romantiche di un’orchestra. E pazienza se questo ha fatto storcere il naso ai puristi artistici. Accadde anche con la Torre Eiffel. Negli intenti dei promotori non c’è stata solo la volontà di condividere una festa romantica.
La scritta che sovrastava l’immagine tridimensionale “Nessuna è come te” può avere significati più profondi oltre a quello immediato che la vuole diretta alla propria amata. Il dipinto a cui si sono ispirati nei laboratori della Goboservice fu realizzato da Hayez a Milano nel 1859. Il “Bacio” raffigura una coppia di giovani amanti, Romeo e Giulietta per l’appunto, uniti da un intensissimo slancio che, nella logica risorgimentale di cui Hayez era portatore consapevole, assumeva precisi connotati allegorici e patriottici. Tali messaggi simbolici non passarono inosservati ai contemporanei del pittore veneziano e ne decretarono parte del successo, tanto che l’autore fu spinto a realizzare altre tre versioni del medesimo dipinto cambiando solo dei dettagli. E così Romeo altri non è – nella concezione artistica dell’autore – che un volontario in partenza per la guerra d’indipendenza “fotografato” in un saluto struggente alla sua amata. E lei stessa diventa simbolo di quella patria per la quale ci si sacrifica. Scriveva il poeta Francesco Dall’Ongaro: “Esca da quel bacio affettuoso una generazione robusta, sincera, che pigli la vita com’ella viene, e la fecondi con l’amore del bello e del vero”. Un invito valido a Milano nel 1859 come a Reggio Calabria nel 2017. Il miglior augurio che un giovane sindaco poteva fare ai suoi concittadini: vivere la vita privata e comunitaria con passione e partecipazione.