Le lampade a scarica, utilizzate nella serie di gobo proiettori Golive e Golux, hanno bisogno di un’elettronica ausiliaria, per fornire i corretti voltaggi di accensione e per regolare il flusso elettrico all’interno del bulbo durante il funzionamento, composta da ballast ed accenditore
L’accenditore inizialmente fa partire l’arco voltaico, fornendo un impulso ad alto voltaggio (picco da 1-5 kV ) ed il ballast funge da regolatore/limitatore di corrente all’interno del circuito, quando la lampada è a regime.
Il ballast si rende necessario in tutto quegli apparecchi che presentano un differenziale negativo di resistenza nei confronti dell’alimentazione, come appunto le lampade a scarica. In tali apparecchi, la resistenza elettrica della lampada diminuisce all’aumentare del flusso di corrente passante al suo interno, con la conseguenza che si produce nella lampada un flusso di corrente ancor maggiore . Se un dispositivo del genere fosse collegato ad una sorgente di elettricità a voltaggio costante, esso assorbirebbe un ammontare sempre crescente di corrente, fino ad autodistruggersi. Il ballast fornisce un differenziale positivo di resistenza che stabilizza ad un livello appropriato il flusso di corrente all’interno del bulbo.
I ballast possono essere usati anche per ridurre il flusso di corrente in un normale circuito a resistenza positiva: questo è il caso delle lampade LED. Sebbene gli apparecchi per illuminazione basati su LED abbiano un differenziale positivo di resistenza, essi non riescono a regolare il loro consumo di corrente quando sono collegati ad una fonte di energia a voltaggio controllato, il che rende necessario l’impiego dei ballast per controllare il flusso di corrente attraverso il LED.
In passato, oltre ai due elettrodi tra i quali si forma l’arco elettrico, alcune lampade contenevano un terzo elettrodo che forniva l’impulso iniziale quando la lampada veniva accesa. Come già detto all’inizio, l’impulso iniziale ad alto voltaggio può essere generato da un apposito accenditore (o starter) il quale causa il riscaldamento degli elettrodi della lampada fino a una temperatura di circa 1000°C, creando una sovratensione tale da generare una scarica elettrica con conseguente ionizzazione del gas, fino alla completa accensione della lampada.
Oltre alla presenza di un accenditore, gli apparecchi del passato erano dotati dei diffusissimi ballast magnetici, mentre nell’ultimo decennio quelli elettronici sono diventati più popolari e convenienti. I ballast magnetici sono più semplici ed economici di quelli elettronici, ma molto più ingombranti e pesanti. Inoltre emettono un leggero ronzio e hanno il difetto di causare un tremolio nella luce emessa.
I ballast elettronici utilizzano circuiti elettronici allo stato solido per trasformare la frequenza di esercizio da quella standard residenziale (50 Hz in Italia) ad una frequenza di 20.000 Hz o superiore, eliminando ogni sfarfallio della lampada. I ballast elettronici sono più precisi e leggeri di quelli magnetici. Rispetto ai ballast magnetici inoltre, quelli elettronici permettono di risparmiare energia e costi di manutenzione, producono fino al 40% di lumen/watt in più, aumentano la durata della lampada e generano minor calore.
Da ultimo, si sono diffusi i ballast digitali, che utilizzano un microprocessore per controllare e regolare la lampada HID. Il firmware del ballast digitale contiene degli algoritmi di controllo per fornire il corretto impulso iniziale durante l’accensione della lampada e poi il flusso elettrico necessario durante il pieno regime.
Goboservice ha scelto di equipaggiare il Golive 400, proiettore semplice ed economico, con ballast magnetico. Tutta la serie Golux invece ( 600 e 1000) utilizza i più efficienti ballast elettronici che a fronte di un costo maggiore garantiscono leggerezza e migliori prestazioni.